"La vitalità di un pittore si misura anche dal modo col quale, dopo i suoi quadri o durante, egli esegue le stampe, mai, se vitale, una semplice proiezione conservativa delle opere ad olio, ma uno sviluppo, una iperbole, nel caso di Giustino De Santis (artista da me seguito con passione fin dai suoi inizi) di tutta la sua visione del mondo, quel guardare fra scienza e sogno la natura nel suo interiore, far scattare come emblemi, sezioni di semi, malli, conflagare e calamitare immense cellule organiche in spazi che sembrano attinti a quelli della Genesi.
Nelle acqueforti e acquetinte generosamente grandeggianti il pittore esprime di quelle sue invenzioni su tela una sorta di levitazione, il suo gesto di fantasia si inciela al punto da far perdere alle forme il peso della materia e l'incidenza della cromia, per acquistare una diversa croccanza, tutta del segno". |
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"The vitality of a painter can be measured by the way he realizes his prints, after his canvases or side by side, never a simple conservative projection of his oil paintings, but a development, an hyperbole, in the case of Giustino De Santis (an artist I followed with great passion since the beginning), of his whole vision of the world, of his way of looking at nature halfway between science and dream, of releasing like emblems sections of seeds, walnut-husks, of setting on fire and magnetizing enormous organic cells in spaces that seem drawn from the Genesis.
In his large sized etchings and aquatints, the painter shows a kind of levitation of his inventions on canvas, his fantasy gesture heavenly sets shapes free from the burden of matter and chromatic incidence, in order to lend them a new crackling quality, all in the sign." |
