“Una concezione dinamica dell’espressione pittorica si svela nell’affascinante percorso creativo del maestro Giustino De Santis, nel quale sono evidenti componenti astratte e surreali, in un’elaborazione concettuale regolata da un’intensa emozionalità del colore.

De Santis, infatti, ha sviluppato una nuova modalità stilistica, che supera i dettami accademici, attraverso una dimensione percettiva che riformula con la sapiente tecnica esecutiva la varietà dei fermenti ispirativi, ricreando armonie inedite del reale nella coniugazione del senso con la ragione, attraverso la poetica del modulare e dell’immaginario.
Ecco che allora, la fusione tra la materia pittorica ed i concetti, dà concretezza alle allusioni ed ai simboli per trasmettere messaggi visivi inerenti ai significati della vita. Ecco perché, i suoi splendidi dipinti alludono nelle nuove forme geometriche e linee essenziali alla realtà visibile, alla vita che sempre si rigenera nella primordiale bellezza della natura, mentre emerge il magico gioco dei colori tra gli azzurri intensi, i rossi accesi e verdi brillanti nei contrasti cromatici in evidenti visioni dinamiche e futuriste, da Boccioni a Balla per vivere nella libertà espressiva una bellezza che non è soltanto estetica, ma linguaggio dello spirito.

Si rivela nella sua autonoma e personale arte pittorica uno svincolo da forme precostituite per sperimentare, attraverso il rinnovamento tutto ciò che appartiene alla stessa struttura psico-organica, dove spicca un eclettismo stilistico: da Kandinsky, soprattutto al Kandinsky del periodo parigino, a Mirò mescolando questa direzione con accentuazioni surreali e certi esiti futuristi con l’Optical Art nell’illusione ottica di un’arte cinetica.

Alla fine si scorge, però, una linea comune che distingue le preziose opere d’arte del maestro Giustino De Santis nell’evidenza di una costruzione e decostruzione dell’immagine, tra linee che modulano forme e luce verso un’unità concettuale che sommi diversi e persino differenti orientamenti, appunto dal linguaggio moderno all’attuale, manifestando una cultura avveniristica nella ricerca di indite forme espressive.

Proprio la sua continua ricerca di conglobare esperienze storiche diverse, diviene, quindi un elemento di rinnovamento, una spinta verso l’unità della cultura nell’unità dell’individuo.

L’obiettivo della scienza e dell’arte, dunque, è apparentemente il medesimo. Quello di rendere visibile l’invisibile, di svelare in un’immagine ciò che era solo un’idea, un sogno, una ricerca con una differenza da sottolineare: la scienza studia l’ignoto affinché non sia più tale, l’arte cerca di rappresentare l’invisibile nelle opere, perché il noto si trasformi in ignoto cioè in enigma.

In tal modo, la straordinaria fusione tra arte e scienza è narrata attraverso l’autentico linguaggio pittorico del maestro Giustino De Santis, mediante la sua personale interpretazione espressiva che sublima l’arte, trasportandoci in un logos ideale, oltre il reale nella tensione determinata tra l’indicibile della dimensione dello spirito e la realtà materiale, costituendo, così, l’identità profonda e spirituale delle sue originali opere, per cui l’arte si fa messaggio.

 
 

C. D'AQUINO MINEO - “L’incanto del reale tra sogno e realtà’”, 2014.

ANTOLOGIA CRITICA - A Critical Anthology

giustino de santis